La valorizzazione del pomodoro è una priorità per il rilancio dell’economia foggiana con il giusto prezzo del prodotto e una remunerazione equa agli agricoltori da definire nell’ambito dell’accordo sul prezzo del pomodoro da industria per la campagna 2021. E’ quanto ribadisce Coldiretti Foggia, in occasione della prima riunione del comitato promotore della DOP Pomodoro di Puglia, per dire no alle forzature in atto circa l’obbligo di indicare la dicitura “Pomodoro allungato destinato alla trasformazione dell’IGP Pomodoro pelato di Napoli” sul documento di trasporto della materia prima in partenza dai campi foggiani verso le aziende trasformatrici campane.
Il “Comitato promotore IGP Pomodoro pelato Napoli” ha dato inizio alla procedura per richiedere il riconoscimento della IGP ” Pomodoro pelato di Napoli”, nei 60 giorni successivi è stata presentata opposizione formale da un ente giuridico terzo, come previsto dall’articolo 10 del Regolamento (UE) N. 1151/2012 del 21 novembre 2012, e al momento la Commissione non si è espressa con nessuna decisione sulla registrazione che sarà ufficialmente riconosciuta con la pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea.
La Puglia detiene la quasi totalità della produzione del pomodoro all’interno di una filiera del Sud Italia, riferisce Coldiretti Foggia sulla base dello studio commissionato all’Università di Foggia, con 15.527.500 quintali di pomodoro da industria su una superficie di 17.170 ettari prodotti in Puglia, mentre in Campania 2.490.080 quintali su una superficie di 3.976 ettari. La provincia di Foggia è leader indiscussa del mercato e rappresenta il maggiore bacino di produzione nazionale – insiste Coldiretti Foggia – con una superficie media annua di 15.000 ettari e con una produzione di pomodoro da industria che si aggira intorno ai 14.250.000 quintali (1,4 milioni di tonnellate).