Esprime indignazione e dolore per la scarcerazione di Brusca, Matilde Montinaro, sorella di Antonio, capo scorta originario di Calimera (Lecce) di Giovanni Falcone ucciso a Capaci.
“Il fine pena di Brusca – confida all’AGI Matilde Montinaro – è arrivato come un pugno nello stomaco ed ha lasciato tutti senza parole. Lo dico con profonda amarezza, la legge lo permette, lui è uno dei cosiddetti pentiti”.
“Ma -aggiunge- la domanda mi è sorta già da qualche tempo e mi assilla da ieri ed è spontanea: è davvero un pentito? Mi sorge spontanea anche perché il percorso di Brusca con la giustizia, lo dico da profana, credo sia stato molto tortuoso. Oggi siamo tutti, ma proprio tutti indignati. Sui social, sulla stampa, nelle nostre case, nelle strade, nelle piazze. Ma credo che a questa indignazione si debba aggiungere l’agire, cercando di essere ancora più vigili, cercando di essere ancora di più una spina nel fianco per non correre il rischio di abituarsi alla bruttezza e alle ingiustizie. Ma soprattutto perché la verità e la giustizia non restino solo un desiderio ma diventino anche un diritto”.