Più di sette mesi fa si dimetteva il Presidente del Consiglio dAmministrazione dellAsp Regina Margherita di Barletta ma la Regione Puglia, cui compete prendere le decisioni più appropriate per rimuovere le cause della paralisi amministrativo-gestionale dellEnte, si mostra sorda ed insensibile ad ogni sollecitazione, che è stata effettuata a tanti livelli e soprattutto in modo continuo dalla nostra organizzazione sindacale. Riteniamo insostenibile ed ingiustificabile questa perdurante indifferenza nei confronti dell’Asp dopo che sono stati spesi tra settembre 2015 e luglio 2018 una somma che aggira intorno ai 2.600.000 euro di finanziamenti pubblici dellUnione Europea con i quali è stata realizzata una modernissima rifunzionalizzazione della struttura. Con queste parole i segretari generali provinciali di Cgil, Spi e Fp, Biagio DAlberto, Felice Pelagio e Ileana Remini, insieme al coordinatore della Camera del lavoro di Barletta, Franco Dambra, tornano a stigmatizzare la vicenda dellAsp Regina Margherita che, stando agli obiettivi delle istituzioni doveva diventare un punto di riferimento nel campo delle politiche socio-assistenziali per gli anziani di tutta la Provincia.
La Regione Puglia non può continuare a venir meno alle proprie responsabilità, in quanto ha un preciso obbligo di legge, rinveniente dallo statuto dellAsp con particolare riferimento a quanto previsto dal suo art.14: in caso di accertato mancato funzionamento è disposto lo scioglimento del Consiglio dAmministrazione dellEnte, su proposta dellAssessore regionale al ramo, con Decreto del Presidente della Regione, che contestualmente provvede alla nomina di un commissario per la temporanea gestione dell’azienda. Constatiamo inoltre con amarezza che neanche la preziosa iniziativa promossa dal Prefetto della Bat, aderendo ad una richiesta formulata dalla Cgil, ha sortito sin qui gli effetti sperati. Ci chiediamo, infatti, che fine abbia fatto limpegno preso dallAssessore regionale al Welfare, Rosa Barone, che nellincontro che abbiamo svolto, alla presenza appunto del Prefetto, il 22 aprile scorso, annunciava lo sblocco della vicenda con la nomina imminente di commissario. Nulla di quanto sostenuto si è ancora concretizzato. A questo punto vorremmo sapere se sia stata predisposta o no la proposta di provvedimento per la nomina del commissario, si chiedono i sindacati.
Ogni giorno in più di chiusura rischia di pregiudicare il futuro stesso della struttura e una situazione che doveva essere temporanea rischia di essere definitiva senza considerare le legittime aspettative dei lavoratori e degli anziani, in attesa ormai da oltre 2000 giorni di poter tornare a vivere lAsp. È giunta lora delle risposte e della chiarezza e per questo abbiamo organizzato una mobilitazione di addetti, pensionati e cittadini attivi. Ci ritroveremo in presidio il prossimo 14 giugno in via Cialdini, nei pressi della Prefettura, a partire dalle ore 9.30, concludono DAlberto, Pelagio, Remini e Dambra.