A 13 anni dall’omicidio di Peppino Basile, il consigliere della Provincia di Lecce e del Comune di Ugento ucciso a coltellate davanti alla sua abitazione la notte tra il 14 e il 15 giugno 2008, il comitato che porta il suo nome annuncia per domani un momento di preghiera, ricordando che il delitto, malgrado i tanti anni trascorsi, è ancora senza un colpevole.
“Anche quest’anno, seppur nel rispetto delle dovute cautele per arginare la pandemia da Covid-19, non ci fermiamo -sostengono i portavoce del comitato Pro Basile- nel mantenere alto il nostro ricordo e il bisogno di mantenere sempre alta l’attenzione su una vicenda rimasta senza giustizia e sulla vita di un uomo e politico straordinario quale il nostro compianto amico Peppino Basile. Una storia tragica su cui troppi, anche tra le alte sfere, hanno sin da subito cercato di stendere fumosi veli affinché potesse cadere quanto prima in un oblio che, tuttavia, per l’impegno di chi ancora vuole tenere alta la guardia nella speranza che un giorno possa emergere la verità, non si è mai realizzato”.
La riunione di preghiera è fissata per le 17 di domani 15 giugno nel cimitero di Ugento, sulla tomba della vittima. Peppino Basile, esponente dell’Italia dei valori, spirò davanti all’ingresso della sua villetta, dopo essere stato raggiunto da una ventina di coltellate. I due sospettati -un anziano di 66 anni e il nipote minorenne vicini di casa di Basile- sono stati assolti per non avere commesso il fatto al termine del processo a loro carico.