L’associazione “Giustizia per Taranto” chiede che i fondi del Recovery Plan non vengano usati “per rendere più produttivi degli impianti che continuano a inquinare”.
Il riferimento è allo stabilimento siderurgico ionico il cui futuro è segnato: “Il dato più rilevante ora è che la chiusura della fabbrica e la riconversione del sito sono più convenienti del salvataggio”. “Occorre -chiede l’associazione- mettere immediatamente mano ad un programma per la fuoriuscita dall’acciaio che salvaguardi i redditi coi cospicui fondi europei a disposizione. Specie se si considera che la maggior parte dei lavoratori Ilva è già a carico dello Stato attraverso il ricorso massiccio e costante alla cassa integrazione. Poi risanare e porre le basi per investimenti sani che diano occupazione e nuove prospettive per il rilancio del territorio”.
“Il momento è quanto mai propizio e a questo bivio non si dovrà sbagliare strada. Se non ora -conclude- quando?”.