Confiscati beni per 1,5 milioni di euro a boss di Andria, anche un agriturismo e un ippodromo

Beni del valore di un milione e mezzo di euro sono stati confiscati dai carabinieri di Andria (Bat): si tratta di un agriturismo, di un ippodromo e di un’azienda agricola riconducibili a Riccardo Sgaramella, di Andria, alias Salotto, sorvegliato speciale con obbligo di soggiorno, ritenuto esponente di spicco del gruppo criminale facente capo ad Agostino Pastore, considerato capo dell’omonimo clan, assassinato a settembre 2000. I militari oggi hanno dato esecuzione al decreto definitivo emesso dall’ufficio di prevenzione del tribunale di Trani.

Sgaramella, inizialmente imputato, a conclusione dell’indagine Castel del Monte, con le accuse di associazione mafiosa e traffico di sostanze stupefacenti, nonché componente della cosiddetta squadra grossa, è stato condannato nel 2008 per narcotraffico ed è stato assolto dal reato mafioso. La condanna è divenuta definitiva a giugno 2012. Sgaramella è stato condannato a ottobre 2019 a 10 anni per estorsione con l’aggravante del metodo mafioso.

“I beni confiscati sono stati considerati il frutto dell’attività di riciclaggio di proventi del traffico di droga nell’acquisto di attività commerciali non direttamente riconducibili a lui, ma intestate ai suoi familiari”, spiegano i carabinieri in una nota.

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