Ex Ilva, ministro Cingolani: “Pronti all’acciaio verde”

“L’obiettivo è fare di Taranto l’acciaieria più verde e sostenibile d’Europa. Poi sarà necessario che l’Italia e l’Europa facciano un grande lavoro per tutelare un prodotto di alta qualità e sostenibilità, il cui prezzo rischia però di essere maggiore di quello dei concorrenti non sostenibili”.

In attesa che il cda di Acciaierie d’Italia approvi il bilancio 2020, l’ultimo gestito da ArcelorMittal, dando così la stura all’assemblea che deve rinnovare il consiglio di amministrazione facendo entrare Franco Bernabè, Stefano Cao e Carlo Mapelli, il ministro della Transizione ecologica in una intervista a “La Stampa” spende alcune considerazioni sugli aspetti ambientali e industriali del rilancio. “La sentenza del Consiglio di Stato è dirimente -dice Roberto Cingolani- Ora si deve partire con un piano industriale nuovo. Faremo un punto con il ministro Giorgetti nei prossimi giorni”. Superata l’ultima criticità del bilancio sarà finalmente possibile partire con il piano di risanamento e rilancio.

“Per forza. Noi siamo pronti e siamo tutti d’accordo. L’unica soluzione è l’elettrificazione, passando poi all’idrogeno quando sarà possibile. Bisogna fare un grande piano e comunicarlo bene. L’obiettivo è fare di Taranto l’acciaieria più verde d’Europa. L’acciaio verde prodotto dall’ex Ilva costerà di più di ciò che costano le produzioni meno verdi di molti concorrenti europei e mondiali. Questo è un tema”. Un tema di competitività, perché il rischio è che una produzione altamente sostenibile dal punto di vista ambientale finisca col rivelarsi insostenibile dal punto di vista economico. “È chiaro che questi prodotti sostenibili costeranno più dei prodotti non sostenibili dei concorrenti – osserva il ministro – Credo sia necessario un grande lavoro, in Italia e in Europa, per proteggere e tutelare questo tipo di prodotti e di investimenti”, ha concluso Cingolani.

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