Consentirà di procedere con le attività di dragaggio nel porto di Brindisi il progetto “vasca di colmata” che dopo due anni e mezzo ha incassato il via libera dal ministero della Transizione ecologica di concerto con il ministero della Cultura. L’obiettivo è quello di avere fondali più profondi nelle aree maggiormente operative ovvero Santa Apollinare, Costa Morena e lungo il canale di accesso al porto interno.
Nel nuovo layout progettuale, oltre alla riduzione in pianta, è stato cercato un sostanziale incremento della superficie permeabile e una conseguente diminuzione del volume della cassa di circa 150mila metri cubi, la riduzione del fronte di accosto, l’aumento dell’ampiezza del nuovo canale (da 45 mt a 130 mt) e, infine, un diverso trattamento dei confini lato terra e della sponda occidentale del canale sui quali verranno messi a dimora impianti arborei e arbustivi sistemati a “dune”, per proteggere l’area dal traffico veicolare. Un parco verde sul mare, quindi, che coprirà un’area di circa 50mila metri quadrati che, oltre a poter ospitare flora e fauna selvatiche, potrà essere fruibile dal pubblico, con un impatto visivo e ambientale rilevante. L’area verde sarà, infatti, percorsa da una passeggiata pedonale (circa 670 m) di collegamento dell’ingresso carrabile alla nuova foce del Fiume Grande.
Nei prossimi mesi, l’Ente portuale avvierà una consultazione popolare per la scelta del nome con cui intitolare il nuovo parco e soprattutto la bellissima baia che verrà realizzata. “Non abbiamo mai perso un minuto di tempo, non abbiamo mai lesinato energie e sforzi, abbiamo sempre lavorato a testa bassa per dare a Brindisi questa opportunità -commenta il presidente dell’AdSPMAM Ugo Patroni Griffi- perché lo sviluppo del porto passa inevitabilmente dall’approfondimento dei fondali. Il prossimo obiettivo sarà la realizzazione degli accosti di Sant’Apollinare. Vasca di colmata e dragaggi, cono di atterraggio, nuovi accosti: i tre pilastri su cui si fonda il porto del futuro. Ho seguito personalmente il progetto di ambientalizzazione di una infrastruttura strategica dimostrando che l’utile può essere anche bello, anzi come in questo caso, bellissimo”. I costi del progetto ammontano a 60 milioni di euro previsti nel Pnrr.