La libertà che porta a politiche suicide

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Se una ragazza (o un ragazzo) ritiene di essere libera/o di lasciare il proprio partner in qualunque momento e per qualunque motivo; se un operaio/a ritiene di essere libero/a di lasciare il proprio posto di lavoro per preferire il reddito di cittadinanza o lavorare altrove lasciando il proprio datore di lavoro senza le sue competenze e la sua collaborazione; se ci riteniamo liberi di comperare quello che ci serve senza badare da dove viene e chi lo ha prodotto ma guardando solo al prezzo;.. se queste “libertà” esistono non ci si deve meravigliare se una azienda di proprietà di un fondo di investimento si ritenga libera di licenziare 422 persone di una fabbrica toscana con una mail. Già è accaduto e certamente accadrà ancora.
Non esiste concetto che, estremizzato, non produca disastri; così anche la libertà -che è una conquista da difendere con le unghie e con i denti- se estremizzata diviene libertinaggio e sfocia nella dittatura del più forte con annesso annientamento delle individualità ed identità.  E questo è il punto!
Ma la mondializzazione non è stata una scelta delle sinistre? La libertà di fare quello che si vuole non è cara alle sinistre? Se la sinistra avesse al proprio interno almeno un intellettuale che avesse approfondito queste ovvietà non si sarebbe avventurata in un percorso così smaccatamente sbagliato; invece sono tutti intenti ad allargare le libertà fino a tutelare quelle di improbabili nuovi generi sessuali e non si sono accorti che stavano consegnando le chiavi di casa alla finanza internazionale che, come faceva Hitler con le panzer division, spostano le fabbriche da una parte all’altra del globo come le bandierine sul mappamondo; semplicemente perché vogliono spostare le produzioni lì dove il costo del lavoro è più basso o dove il sindacato è meno intraprendente; e ritengono di essere liberi di farlo..
Non è una questione di schieramento politico (anche la destra non è esente da cantonate solenni) ma di cultura la cui assenza può portare a politiche, come queste, evidentemente suicide. Non vogliamo certo pensare che la cosa sia dolosa e quindi frutto di interesse di parte, ma non essendo l’unico svarione, vogliamo credere -lo ripetiamo- che sia dovuto ad ignoranza. Quindi vanno cambiati gli uomini e subito.
Al sud abbiamo sperimentato questa estrema libertà voluta dalla sinistra nazionale ed abbiamo chiuso interi settori produttivi (le calzature come il salotto,… uccisi dalla mondializzazione); è sintomatico vedere che anche la Toscana rossa deve oggi misurarsi con licenziamenti di massa.
Cambieranno la cultura di governo? Cambierà quindi anche il destino del sud? Sarà curioso vedere come andrà a finire. La vicina sorella rossa Emilia non perse tempo a trasformarsi da nerissima -avendo dato i natali a molti fascisti di rango- a rossa dando i natali a molti europeisti di sinistra come Prodi. Cosa farà la Toscana di Renzi e Ciampi e Letta? Continuerà a credere alle lusinghe dei salotti buoni della finanza e burocrazia internazionale e alle relative scorciatoie per arrivare al potere con accordi di Palazzo che tutti i politici nostrani ritengono di essere liberi di fare?  Per il momento vanno indecorosamente con il cappello in mano al padrone cattivo di turno a cercare di metterci una pezza.

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