Taranto, il ministro Carfagna riavvia il Contratto Istituzionale di Sviluppo

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Il ministro per il Sud, Mara Carfagna, ha rimesso in moto oggi -dopo l’interruzione dovuta al cambio di Governo- la ‘macchina’ del Contratto istituzionale di sviluppo dell’area di Taranto. Sono collegati in remoto tra Prefettura Taranto, ministeri e sedi istituzionali, i vari soggetti che formano il Tavolo istituzionale permanente (Tip) che sovrintende alla gestione del Cis Taranto.

Istituito da una legge del 2015 e portato avanti dai Governi Renzi, Gentiloni, Conte I e Conte II, il Cis ha l’obiettivo di favorire interventi e investimenti nell’area di Taranto in settori e ambiti diversi da quelli della siderurgia ex Ilva. Ciò al fine di favorire un nuovo sviluppo economico. In collegamento sono oggi -col coordinamento del ministro Carfagna, investita della competenza del Cis Taranto su delega del premier Mario Draghi- diversi ministeri, Regione Puglia, Provincia e Comune di Taranto, Prefettura di Taranto, Autorità di sistema portuale del Mar Ionio, porto di Taranto.

Tra i punti all’ordine del giorno, figura l’accordo tra le amministrazioni pubbliche per rendere operativa la cessione della Marina Militare alla città di Taranto -e per essa all’Autorità portuale- della banchina della base navale militare del Mar Piccolo (stazione torpediniere). Questa cessione è stata definita con un accordo firmato lo scorso 12 ottobre a Taranto dall’allora premier Giuseppe Conte, dal ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, dalla Marina e dall’Authority, ma per essere efficace ai fini del trasferimento è necessario che la Marina Militare acquisisca la certezza del completamento del finanziamento chiesto al Cipe per l’ampliamento della base navale del Mar Grande attualmente usata dalla forza armata. Tutto, infatti, si basa su uno scambio: la Marina cede a Taranto la banchina torpediniere Mar Piccolo e ottiene le risorse pubbliche per potenziare l’infrastruttura di Mar Grande. A luglio 2020 il Cipe ha approvato, nell’ambito del Cis Taranto, una delibera per l’ampliamento della base di Mar Grande assegnando una prima tranche di risorse, a valere sul Fondo sviluppo e coesione 2014/20, di 79 milioni di euro. Tutto l’intervento, però, ha un costo complessivo stimabile in 203 milioni di euro e sono queste le altre risorse su cui ora la Marina chiede certezza.

Una volta liberata dalla Marina, l’area del Mar Piccolo potrà essere riqualificata e destinata a usi turistici, commerciali e culturali, assumendo un ruolo importante anche in previsione della ventesima edizione dei Giochi del Mediterraneo che si svolgeranno a Taranto nel 2026 (e oggi all’esame del Tavolo c’è l’esame del master plan relativo ai Giochi del Mediterraneo). La cessione del Mar Piccolo, infine, renderà possibile la realizzazione del progetto “Acquario green” già approvato dal Tavolo istituzionale permanente e dotato di un finanziamento Cipe di circa 50 milioni.

Oggi è anche previsto un punto di situazione sull’accordo relativo all’insediamento a Taranto, nell’area ex yard Belleli, del gruppo Ferretti che realizzerà un’attività per la costruzione di yacht. AGI ha appreso che a breve dovrebbe essere firmato l’accordo in base al Codice per l’ambiente che sblocca il progetto Ferretti. Progetto che consta di due parti: la bonifica del sito e la successiva reindustrializzazione. Per Ferretti a Taranto, l’investimento globale è pari a 170 mln di cui 35 per il contratto di sviluppo, 60 per la bonifica e circa 80 privati. Infine, per quanto riguarda la bonifica dell’area di Taranto, è atteso da parte del ministro Carfagna l’annuncio che per la prosecuzione delle attività affidate ai 130 ex dipendenti Infrataras è stato individuato un nuovo finanziamento di circa 6 milioni di euro. I 130, finito il progetto biennale nel quale sono stati occupati, progetto avviato dall’ex commissario alla bonifica Vera Corbelli, sono ora soggetti al trattamento Naspi che termina questo mese.

Le nuove risorse che Carfagna ha anticipato giorni fa in una video call con sindacati Cgil, Cisl e Uil, che non fanno parte del Tavolo Cis, serviranno appunto ad aprire una nuova fase di lavoro per i 130 addetti. Prima del ministro Carfagna, il coordinamento del Cis Taranto è stato affidato all’ex sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Mario Turco, per il quale il bilancio 2020 del Contratto istituzionale Taranto nell’anno 2020 è stato “particolarmente positivo” con 400 milioni d’investimenti pubblici “movimentati” che si aggiungono a un miliardo di dote iniziale del Cis (fondi di anni precedenti, non spesi, e riprogrammati e riassegnati a Taranto).

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