Mafia, aspirante pentito di Brindisi: in carcere comunicazioni tramite tubature lavandini

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Comunicazioni attraverso le tubature dei lavandini di alcune celle. È quanto si apprende dalla visione del verbale illustrativo della collaborazione firmato da Andrea Romano, 35 anni di Brindisi, in veste di aspirante pentito.

Il verbale è stato depositato dai pm della Direzione distrettuale antimafia di Lecce nell’ambito di un processo con rito abbreviato sulla Sacra corona unita, l’associazione di stampo mafioso tra le province di Brindisi e Lecce, di recente arrivato a conclusione. Romano, all’ergastolo per omicidio, e condannato a 20 anni per associazione mafiosa e traffico di droga il 9 luglio scorso, ha riferito ai pm della Direzione distrettuale antimafia di Lecce di aver avuto la possibilità di colloquiare con altri detenuti di Brindisi e provincia, nel periodo in cui è stato detenuto nel carcere di Voghera (Pavia).

“Nell’anno 2017, durante la detenzione a Voghera, ho ricevuto la carica di crociata da Francesco Campana e Giovanni Donatiello, detenuti nella sezione quarta, mentre io ero nella terza, sebbene molto vicino come ubicazione, anzi posso dire che eravamo attaccati, nel senso che le ultime 2 celle delle rispettive sezioni consentivano addirittura di colloquiare e attraverso le tubature dei lavandini si potevano tranquillamente trasmettere comunicazioni fra di noi”, si legge nel verbale del 31 marzo scorso.

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