È stato arrestato dagli agenti del Commissariato di Manduria dopo la condanna definitiva a 30 anni di reclusione Francesco Cinieri, pastore di 72 anni, accusato dell’omicidio di Giovanni Meo, di 47 anni, di Manduria (Taranto), funzionario dell’ispettorato agrario della Regione Puglia, ucciso con un colpo di fucile alla testa il 30 luglio 2008. Dopo il delitto il cadavere fu caricato nel bagagliaio dell’auto della vittima che fu data alle fiamme nelle campagne di Uggiano Montefusco.
A Cinieri fu notificata in carcere, dove era rinchiuso per la detezione di 1200 piante di marijuana, l’ordinanza di custodia cautelare per l’omicidio circa tre anni dopo l’agguato mortale, nel marzo del 2011. L’omicidio sarebbe stato commesso per un litigio avvenuto in merito a una pratica per la richiesta di sovvenzioni regionali da investire in agricoltura.
Cinieri era già stato condannato a 17 anni di reclusione per l’omicidio di un uomo, Stefano Saponaro, 44enne di Sava assassinato a fucilate la mattina del 15 gennaio 1995. Il delitto maturò per questioni di interesse su un terreno conteso tra i due. Cinieri era diventato negli anni amico di Meo, che si era prodigato per istruire la pratica per far ottenere all’anziano finanziamenti regionali, poi non andati a buon fine.
Il pastore, avendo visto decadere le proprie speranze nel finanziamento che doveva ottenere, e considerando pretestuose le giustificazioni di Meo, si sarebbe sentito e ingannato da quello che considerava un amico e avrebbe deciso di ammazzarlo.