L’interruzione delle pubblicazioni della Gazzetta del Mezzogiorno è “uno tsunami per i 140 lavoratori e le loro famiglie. La giornata è dolorosissima, ma registriamo da parte di cittadini e lettori grandissimo affetto e attestazioni di stima, con lettori che oggi chiedono in edicola le vecchie locandine del giornale in segno di affezione”. Lo dichiara Michele De Feudis, componente del cdr della Gazzetta del Mezzogiorno.
Con il segretario nazionale della Fnsi e le Associazioni della Stampa di Puglia e Basilicata, oggi il CdR ha tenuto una conferenza stampa per spiegare cosa ha portato alla cessazione improvvisa delle pubblicazioni. Sul tavolo, davanti ai relatori, c’erano due copie del giornale: quella del primo novembre 1887, primo numero in edicola, e quella di ieri, 1 agosto 2021, l’ultima edizione con la scritta “Arrivederci” a tutta pagina.
“Adesso -ha detto De Feudis- c’è da appellarsi alle istituzioni, a chi può fare qualcosa. Per usare una battuta olimpica, bisogna agire alla Jacobs. C’è la possibilità che la Gazzetta torni in edicola solo se si individua binario straordinario, un binario da centometristi. Un binario giuridico per una soluzione provvisoria che è solo nelle mani del Tribunale e curatela. Per questo auspichiamo che la procedura fallimentare possa definire al più presto chi sarà il proprietario per immaginare un piano di rilancio”.