Mafia, Confindustria parte civile nel processo a estorsori di Foggia

Confindustria Puglia e Confindustria Foggia si costituiranno parti civili nel processo denominato “Decima Azione Bis” che vede imputati esponenti della criminalità organizzata foggiana accusati, a vario titolo, di estorsioni e usura ai danni di imprenditori locali.

L’udienza preliminare prenderà il via il 16 settembre a Bitonto. Lo hanno annunciato i presidenti di Confindustria Puglia e Confindustria Foggia, Sergio Fontana e Giancarlo Francesco Dimauro che hanno affidato l’incarico all’avvocato Roberto De Rossi, del foro di Foggia.

“Una scelta convinta, necessaria e direi doverosa -ha dichiarato il presidente di Confindustria Puglia Sergio Fontana- perché professare la legalità impone anche decise e precise assunzioni di responsabilità per confermare il valore inestimabile dell’impresa in una comunità libera e interclassista come vogliamo che sia quella pugliese. I poteri mafiosi che ne condizionano lo sviluppo vanno messi al bando”.

“L’emergenza criminogena con la quale ci misuriamo in Puglia e in particolare in Capitanata non ha precedenti -ha detto Giancarlo Francesco Dimauro, Presidente di Confindustria Foggia- come di certo non ha precedenti l’impegno profuso in questi anni dalle forze dello Stato. Il mondo dell’impresa non può che essere al fianco delle Istituzioni in questa lotta cruenta che ha colpito nel cuore una terra generosa che merita ben altro. Servono segnali forti e coerenti con l’invito che il Prefetto di Foggia ha lanciato sul versante della coesione e della condivisione sui principi della legalità che sono il nettare della democrazia in un paese civile”.

L’operazione Decima Azione Bis venne messa a segno nel novembre del novembre del 2020 e coinvolse oltre 40 persone tra cui numerosi esponenti di vertice dei tre clan della Società, la mafia foggiana. Le indagini hanno permesso di disvelare la capillare, pervasiva pressione estorsiva esercitata dalla mafia foggiana sul tessuto economico della città di Foggia: dal mercato settimanale cittadino al settore edilizio, dalle imprese di servizi funebri, alle sale scommesse ed alle aziende attive nel movimento terra, dall’agroalimentare alle corse ippiche: non vi è ambito economico che la mafia foggiana abbia risparmiato nella sottoposizione al racket estorsivo. Allarmanti anche i tentativi di infiltrazione e condizionamento nel settore delle aste pubbliche, dei servizi di vigilanza e nella pubblica amministrazione nonché i rapporti e le interlocuzioni attivati con esponenti importanti del mondo imprenditoriale locale sottoposti all’assoggettamento mafioso.

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