La Questura di Taranto ha registrato negli ultimi giorni un incremento delle telefonate alla sala operativa 113 da parte di cittadini che segnalano truffe o tentativi di truffa ai danni degli anziani. Le tecniche adottate sono differenti ma quella più ricorrente è risultata essere la telefonata del falso nipote o del sedicente dipendente dell’Ufficio Postale che chiede al nonno o allo zio anziano di pagare, in contanti e se non sufficienti anche con monili in oro, un pacco postale che da lì a poco gli sarebbe stato consegnato da un falso corriere.
Altro sistema adottato dai malfattori per trarre in inganno il malcapitato di turno è quello del sedicente avvocato che si presenta alla porta dell’anziano e pretende una cospicua somma di denaro in contanti e preziosi per difendere il congiunto, normalmente il figlio o il nipote, che poco prima aveva investito con la propria autovettura una donna oppure per risarcire i danni causati in un precedente incidente stradale.
Sono stati registrati anche diversi tentativi di truffa tramite telefono, dove falsi operatori hanno convinto anziani a digitare sul proprio smartphone il codice PIN del proprio bancoposta. A seguito delle credenziali incautamente fornite, i malviventi effettuano diversi acquisti a danno del malcapitato che solo in seguito si rende conto di essere stato raggirato.
La Questura di Taranto ha realizzato e diffuso un video con i consigli agli anziani per tutelarsi da truffe e raggiri, ricordando innanzitutto che “nessun ente o azienda di pubblica utilità manda personale a casa per il pagamento delle bollette o per rimborsi” e che “per qualunque problema e per chiarire qualsiasi dubbio” è bene chiamare “subito il numero gratuito 113”.
https://www.facebook.com/questuraditaranto/?ref=page_internal