Proseguirà a Lecce il processo in appello della seconda tranche della vicenda ‘giustizia svenduta’ al Tribunale di Trani. I giudici della Corte d’Appello di Lecce, presidente Nicola Lariccia, hanno respinto l’ eccezione di incompetenza territoriale-funzionale sollevata dai legali dell’ex pm Luigi Scimè, imputato insieme all’ex collega Antonio Savasta e agli avvocati Ruggero Sfrecola, Giacomo Ragno con l’immobiliarista Luigi D’Agostino, che chiedevano l’annullamento del processo con il trasferimento degli atti alla Procura di Potenza.
L’eccezione di incompetenza era stata sollevata sulla scorta dell’annullamento della sentenza di primo grado del processo gemello, svoltosi questo col rito ordinario, a carico dell’ex gip Michele Nardi. Il primo aprile scorso, infatti, la Corte d’appello di Lecce, dichiarando la propria incompetenza territoriale in favore della Procura di Potenza, ha annullato la sentenza di primo grado con la quale Nardi era stato condannato dal Tribunale salentino a 16 anni e 9 mesi per associazione per delinquere finalizzata alla corruzione in atti giudiziari.
Il procuratore generale, Antonio Maruccia, nella scorsa udienza si era opposto al trasferimento del processo a Lecce e la corte d’Appello ha accolto la sua tesi. Savasta in primo grado è stato condannato con rito abbreviato a 10 anni di reclusione ed è tornato libero lo scorso aprile dopo 3 anni e 4 mesi di detenzione. Per Scimè invece la condanna inflitta è di 4 anni.