“Non posso che esprimere tutta la mia solidarietà a Gad Lerner e auspicare un epilogo positivo per il giornalista, pur nella consapevolezza della sproporzione tra le forze economiche che muovono l’ufficio legale di un colosso del genere e quelle dei comuni mortali come noi”. Lo sostiene Franco Rizzo, coordinatore di Usb Taranto, commentando quanto accaduto al giornalista Gad Lerner denunciato per condotta diffamatoria ai danni dei soci di Acciaierie d’Italia.
“La gestione Morselli (Lucia Morselli, amministratrice delegata di Adi, ndr) mette in atto anche con la stampa, il metodo ormai consolidato attraverso la minaccia di querele che mirano a tappare la bocca a chiunque cerchi di raccontare quello che accade all’interno dello stabilimento -aggiunge Rizzo-. Non fa differenza che si tratti di un lavoratore miracolato perché uscito indenne da un terribile incidente sul lavoro e che -paradosso- ha pagato per questo con il licenziamento, o di un giornalista che prova a far emergere la verità dei fatti”.
“È molto facile querelare tutti utilizzando i soldi dei contribuenti -conclude Rizzo- se invece la Morselli avesse dovuto decidere se querelare o no, ma a sue spese, probabilmente non ne avrebbe fatta neanche una”.