Smantellata dai carabinieri una lucrosa attività illecita di spaccio di stupefacenti attuata con un modus operandi “itinerante” gestita da due fratelli finiti entrambi agli arresti per detenzione di droga ai fini di spaccio. Sono scattate le manette ai polsi di due spacciatori, entrambi con precedenti penali a carico noti alle forze dell’ordine per reati in materia analoga, al culmine di un’attività investigativa mirata sui sospettati che, dopo un servizio attento di monitoraggio, pedinamenti e appostamenti, ha dato riscontro positivo.
Le indagini lampo hanno consentito ai Carabinieri della Sezione operativa della Compagnia di Taranto di scoprire un traffico di droga ambulante che estendeva il proprio controllo, oltre che sulle piazze di spaccio del capoluogo jonico, sino ai comuni limitrofi dell’hinterland tarantino, dove entrambi i pusher si recavano nei loro spostamenti per raggiungere i clienti, tra cui in particolare il borgo di Leporano (Taranto).
Intercettata la rete allargata, nonché, il sistema “itinerante” dei due pusher, i militari passavano all’esecuzione delle perquisizioni domiciliari presso le abitazioni dei fratelli tarantini al termine delle quali hanno rinvenuto diverse tipologie di sostanze stupefacenti, specificamente: 10 grammi di cocaina, 125 grammi di hashish, oltre il materiale idoneo al confezionamento delle dosi. Nel corso del controllo scovati dai carabinieri anche 800 euro in banconote di vario taglio, ritenuto provento dell’attività illecita di spaccio. La complessiva quantità di droga, sottoposta a sequestro, è stata inviata al Laboratorio di Analisi Sostanze Stupefacenti del Comando Provinciale Carabinieri di Taranto per le analisi di rito.
Al termine dell’operazione antidroga dei carabinieri, i due spacciatori tarantini, su disposizione della Procura jonica, sono stati arrestati in flagranza di reato per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Per uno dei fratelli, disposto un ordine di arresto in regime di detenzione carceraria e trasferito presso la Casa Circondariale di Taranto, mentre per l’altro il giudice ha emesso una misura detentiva agli arresti domiciliari da scontare presso la propria abitazione.