“Noi pugliesi siamo nati col mare dentro ed è per questo ci opporremo con tutte le nostre forze al decreto di Natale del governo Meloni che sblocca le trivelle al largo delle nostre coste”. Lo scrive in un post pubblicato su Faceboo la presidente del consiglio regionale pugliese Loredana Capone evidenziando che “come sull’autonomia differenziata, anche su questo si decide senza un confronto con le Regioni, con i sindaci”.
Per Capone l’esecutivo va contro le direttive europee che chiedono “di attuare al più presto una transizione ecologica”. “Praticamente l’Ue ci chiede di smettere di bruciare gas, petrolio e altri combustibili fossili -sostiene- e noi andiamo a trivellare il mare per cercarne di nuovi. Peraltro parliamo davvero di briciole se pensiamo alla produzione di gas naturale in Italia: circa 70-80 miliardi di metri cubi suddivisi in decine e decine di giacimenti sparsi lungo mille e passa chilometri. È chiaro, allora, che l’impresa non vale la spesa perché i costi sarebbero enormi e sproporzionati rispetto alla quantità di gas che si riuscirebbe a estrarre”.
“Per una vera transizione serve una redistribuzione sociale e l’accompagnamento di quei lavoratori che oggi sono occupati in settori inquinanti -conclude-. La Puglia non ci sta. Non ci sta il Salento e d’altra parte il 37% dei duecentonove miliardi del Piano nazionale per la ripresa e la resilienza serve proprio a questo, possiamo e dobbiamo immaginare soluzioni che tengano insieme economia e salute, delle persone e dell’ambiente”