Bari dedica giardino a Maria Celeste Nardini, “Resterà suo esempio”. Decaro: “Qui ha lasciato traccia indelebile del suo impegno civile”

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“Oggi intitoliamo uno spazio pubblico nel cuore Libertà a una donna che proprio in questo quartiere è vissuta, lasciando una traccia indelebile del proprio impegno civile e della propria passione politica”. Così il sindaco di Bari, Antonio Decaro, nel corso della cerimonia di intitolazione del giardino nell’area pedonale di via Martiri d’Otranto, nel quartiere Libertà, a Maria Celeste Nardini, deputata e senatrice della Repubblica italiana e attivista dei diritti civili in favore dei più fragili, delle donne e degli ultimi.

“Maria Celeste Nardini -ha aggiunto- è stata senza dubbio una delle figure più belle e coerenti della politica pugliese, apprezzata da chiunque l’abbia conosciuta per il rigore morale e la tenacia, la forza e la sensibilità, la capacità di dialogare e la grande cultura politica, figlia di una militanza appassionata al servizio di un’idea di equità e di giustizia sociale”. “Sebbene abbia rivestito incarichi di grande prestigio – ha proseguito – è rimasta sempre la stessa, animata dalle stesse idee, dagli stessi valori, da una ricerca costante di un cambiamento necessario che passa in primo luogo dalla tutela dei diritti: delle donne, dei lavoratori, delle minoranze e delle classi meno abbienti. Maria Celeste è stata convintamente, fino all’ultimo, femminista, antifascista e pacifista e non ha mai smesso di credere nella politica come servizio alla collettività”.

“Per quanto mi riguarda -ha concluso Decaro- resterà un esempio di come si possa fare politica senza mai dimenticare le ragioni più nobili di un impegno, portando avanti anche le battaglie più difficili e scomode, continuando a confrontarsi con i propri elettori con onestà e determinazione. Per questo sono orgoglioso che d’ora in avanti quest’area di piazza Redentore porti il suo nome e, con esso, il senso di una storia umana e politica di grande spessore, che vogliamo venga ricordata e consegnata alle nuove generazioni”.

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