Dalle 4 di questa mattina, circa 80 carabinieri del Comando Provinciale di Barletta-Andria-Trani, con il supporto dei reparti specializzati dello Squadrone Eliportato Carabinieri Cacciatori ‘Puglia’ e del Nucleo Cinofili di Modugno, a conclusione di indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Trani, stanno eseguendo un’ordinanza cautelare, emessa dal gip del Tribunale di Trani, nei confronti di 14 indagati (8 in carcere; 2 ai domiciliari; 4 con obbligo di presentazione alla Polizia giudiziaria), accusati, a vario titolo, di cessione, offerta in vendita, distribuzione e commercializzazione di sostanze stupefacenti.
L’operazione è stata denominata ‘Disfida’ poiché ha riguardato in particolare il centro storico della città di Barletta. Le indagini, condotte principalmente da militari della Stazione di Barletta, sono partite a novembre del 2020.
Nel corso delle attività investigative sono state arrestate in flagranza di reato in tutto 9 persone ritenute responsabili, a vario titolo, di concorso nella detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti e ne sono state deferite in stato di libertà per lo stesso reato altre 8 e segnalate all’Autorità competente altre oltre 25 tra acquirenti saltuari e abituali.
Nascondigli in muraglione del Castello, cassette posta e tubi
Muraglione del Castello di Barletta, segnaletica stradale, grondaie e cassette postali delle abitazioni del centro storico e incavi delle tubazioni dell’acquedotto pugliese. Erano questi i nascondigli della droga, scoperti dai carabinieri nell’ambito dell’inchiesta chiamata Disfida, sfociata oggi nell’esecuzione di 10 arresti. È emerso che gli indagati potevano contare su vedette che avevano il compito di avvisare dell’arrivo delle forze dell’ordine, attraverso dei segnali convenzionali.
Da una stima, il volume di affari dello smercio delle sostanze stupefacenti, si aggirava su proventi quotidiani di circa 3mila euro, mentre la sostanza stupefacente sequestrata complessivamente durante le attività investigative, circa 12 chili di marijuana, quantità che avrebbe fruttato sul mercato criminale circa 50mila euro.