Boom di nascite all’ospedale San Paolo di Bari, cure a 360 gradi per la donna in ostetricia e ginecologia

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Culle piene nel reparto di ostetricia e ginecologia dell’ospedale San Paolo di Bari dove nel 2022 sono nati 600 neonati un trend in crescita rispetto al passato che fa sperare bene per quest’anno quando si prevede potranno venire al mondo mille bebè. È l’auspicio della Asl di Bari che nel report sulle attività della unità operativa spiega che si intende raggiungere “la riduzione dei tagli cesarei primari come da indicazione cogente del ministero della Salute e della Regione Puglia”.

L’ostetricia e ginecologia “dispone di 24 posti letto, ambienti accoglienti, degenze con bagno in camera, un’isola neonatale per accogliere i piccoli e il blocco parto attrezzato con due sale travaglio/parto, una sala operatoria per le urgenze – emergenze ostetriche e una sala risveglio”, ricorda Angela Leaci, direttrice medica del presidio.

L’organico è costituito da 18 ginecologi e ginecologhe, 12 infermiere e 15 ostetriche impegnati nelle attività legate al punto nascita e in quelle che riguardano la salute della donna. Per le attività specialistiche ambulatoriali sono stati potenziati tutti gli ambulatori dedicati all’esecuzione di ecografie, prevenzione dei tumori femminili e malattie sessualmente trasmesse, isteroscopia, uroginecologia, menopausa, gravidanza fisiologica e a rischio. L’ospedale è tra i maggiori centri per lo screening di I e II livello del cervico-carcinoma, per l’interruzione volontaria di gravidanza e l’interruzione terapeutica della gravidanza.

L’ultima attivazione riguarda l’ambulatorio del benessere pelvico perineale femminile, il primo servizio pubblico dedicato in special modo al trattamento della vulvodinia, dolore correlato a vulva o vagina, una patologia cronica ancora poco conosciuta ma già abbastanza diffusa nella popolazione femminile: a oggi sono stati effettuati 25 accessi per pazienti provenienti da Bari, da altre province della Puglia e dal Mezzogiorno e ci sono prenotazioni sino al prossimo mese di aprile.

“Il nostro impegno per la salute della donna -conclude Giovanni Di Vagno, direttore dell’unità operativa- è a 360 gradi. La consegna del nuovo quartiere operatorio ci permetterà di affrontare nuove sfide a partire dall’implementazione già in atto delle chirurgie radicali di ginecologia oncologica e statica pelvica, così come l’attivazione di gruppi multidisciplinari per la cura di casi complessi, prevalentemente oncologici”.

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