“Questo progetto é davvero importante perché é un primo forte segnale di uscita dalla monocultura dell’acciaio per tutta l’area industriale di Taranto, nel tentativo di costruire un nuovo indotto che non sia sottomesso all’Ilva”. Lo ha dichiarato il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, sul progetto Ferretti che, nell’area portuale di Taranto, yard ex Belleli, insedierà uno stabilimento per la costruzione degli scafi degli yacht. Valore complessivo 201,2 milioni di euro, di cui 137,5 milioni di finanziamento pubblico per il completamento della bonifica e le opere di infrastrutturazione e 63,6 milioni di investimento privato.
Emiliano ieri ha partecipato, insieme ai rappresentanti della Provincia e del Comune di Taranto, alla seduta del Consiglio superiore dei Lavori pubblici per l’espressione del parere sul progetto definitivo relativo all’accordo di programma per l’attuazione del progetto integrato di messa in sicurezza, riconversione industriale e sviluppo economico produttivo dell’area di Taranto ex Yard Belleli.
La Regione ha espresso voto favorevole alle osservazioni e raccomandazioni che Consiglio superiore ha ritenuto di suggerire e introdurre con il suo parere positivo, richiesto su istanza dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ionio in quanto si tratta di un intervento che ha importanti ricadute ambientali e paesaggistiche.
Per il governatore Emiliano, con l’investimento di Ferretti “si apre verso un settore di produzione che vogliamo rivitalizzare, cioé quello della cantieristica navale da diporto, su cui molto stiamo investendo, anche con le fiere di settore proprio in Salento. Inoltre -aggiunge Emiliano- é un intervento che vede insieme pubblico e privato collaborare per la bonifica e messa in sicurezza permanente del sito e la realizzazione del nuovo insediamento per la produzione di componenti semilavorati per barche di lusso”.
“Cercheremo di soddisfare le importanti e puntuali osservazioni del Consiglio superiore Lavori pubblici -ha concluso Emiliano- che ci danno la tranquillità e la certezza necessarie a procedere con un progetto che potrebbe essere apripista per altri investimenti simili, e quindi portare a una consistente riqualificazione dell’area industriale di Taranto”.