Il decreto Ilva passa alla Camera e diventa legge, ecco le principali misure approvate

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Con 144 voti a favore, 103 contrari e 16 astenuti, la Camera ha approvato in via definitiva il decreto legge sugli impianti di interesse strategico nazionale che riguarda l’ex Ilva di Taranto.

L’obiettivo del decreto recante misure urgenti per impianti di interesse strategico nazionale, il decreto cosiddetto ex Ilva, approvato in via definitiva dall’Aula della Camera, é quello di adottare misure per l’ex Ilva di Taranto e misure, anche di carattere processuale e procedimentale, per la continuità produttiva degli stabilimenti industriali di carattere strategico nazionale.

In particolare, il testo permette di trasferire 680 milioni di euro da Invitalia ad Acciaierie d’Italia. Risorse destinate ad un aumento di capitale per permettere la continuità dell’attività produttiva nell’impianto pugliese e per pagare i fornitori.

Viene, poi, reintrodotto lo scudo penale per gli amministratori. Le sanzioni interdittive non possono, infatti, essere applicate quando pregiudicano la continuità dell’attività svolta in stabilimenti industriali o parti di essi dichiarati di interesse strategico nazionale, se l’ente ha eliminato le carenze organizzative che hanno determinato il reato mediante l’adozione e l’attuazione di modelli organizzativi idonei a prevenire reati della specie di quello verificatosi. Inserita, infine, nel provvedimento la proroga a tutto il 2023 dell’indennità per i lavoratori delle aree di crisi industriale localizzate in Sicilia, con particolare riguardo per Termini Imerese, con oneri per il 2023 pari a 993 mila euro.

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