Si fa un gran parlare di auto elettrica. C’è chi calcola il costo in energia che si deve sopportare per andare da Milano a Napoli con un motore tradizionale a carburante fossile confrontandolo con quello elettrico. Altri parlano delle spese che si dovranno sopportare per riciclare le batterie, altri ancora fanno calcoli sulle terre rare necessarie per costruire le batterie,…come al solito se ci si attende che i tecnici sappiano fare le giuste scelte si perde tempo. Però ci dicono che l’ambiente si surriscalda e quindi non si può perdere un momento nel mettere al bando l’uso del petrolio…mentre altri ravvisano in questo allarme la solita manovra liberticida dei complottisti che occupano le poltrone che contano a Bruxelles e altrove.
Dove dobbiamo cercare la soluzione?
Quando abbiamo sostituito i cavalli con il motore a scoppio nessuno immaginava che si stava avviando il surriscaldamento dell’aria (che si sarebbe potuto considerare cosa buona) e il traffico caotico che noi subiamo (che gli economisti avrebbero detto essere cosa auspicabile in quanto simbolo di ricchezza diffusa); cionondimeno oggi nessuno pensa che si sarebbe dovuto fare a meno di quella nuova tecnologia. Eppure quella che a quell’epoca era nuova tecnologia oltre a farci andare in vacanza molto più lontano di come avremmo fatto senza, ha fatto molti danni: oltre a danneggiare l’ambiente, ha anche armato dittatori guerrafondai con carri armati, aeroplani e autoblinda e hanno così facilitato terribili distruzioni e stragi. Quindi la tecnologia è cattiva sempre e comunque? Mentre i vantaggi sono cosa risibile? Probabilmente si, ma non è ancora il tempo di una rivolta compatta contro le nuove tecniche ma la risposta alla questione elettrico si, o elettrico no, è sotto il nostro naso. Infatti lo sviluppo tecnologico di inizio ‘900 che oggi continuiamo a considerare “buono” non beneficiava di “aiuti” o “aiutini” a spese dei contribuenti e cioè di quelli che l’auto non l’avevano: se l’auto era ritenuta più efficiente del cavallo la gente è corsa a comperarla spontaneamente senza bisogno di esservi costretta direttamente o indirettamente o allettata da bonus vari. E si sono fatti debiti per poterla comperare.
Oggi invece il popolo dei consumatori viene considerato un gregge di imbecilli cui devi dire quello che deve comperare e, se esiste qualcuno che timidamente cerca di pensare con la propria testa, viene isolato e ridicolizzato quasi automaticamente: cioè loro sanno più e meglio di te quello che è bene per te anche perché la scuola che loro ti hanno riservato è ormai ridotta ad un parcheggio per ragazzini.
La questione ambientale è emblematica di questa situazione: il motore a scoppio o diesel può andare a carburante vegetale (che qualcuno non si sa perché chiama sintetico) che non inquina nulla senza dover comperare auto nuove che sarebbero meglio perchè tecnologicamente “avanzate”. Tutto questo consentirebbe anche un piccolo ma crescente travaso di risorse verso i più diseredati che ci siano (e cioè i contadini) le cui eccedenze produttive nessuno sa dove mettere e cosa farne. Perché non è stato fatto fino ad oggi? Non è vero che non è stato fatto, già oggi nei nostri motori viene regolarmente bruciato combustibile vegetale in piccola parte che potrebbe essere ampliata stando ben attenti ad usare solo eccedenze produttive nazionali e non saccheggiare terreni delle economie più povere in Africa e in Asia. In molti paesi d’Europa e fuori dall’Europa da decenni usano il carburante vegetale per non dover comperare dalle sette sorelle il carburante fossile.
Il nostro nuovo governo lo sa che esiste questa possibilità? Lo sa che l’Italia è da sempre all’avanguardia in questa produzione? Lo sa o non lo sa che adesso queste produzioni sono sotto il controllo dei petrolieri e quindi, stranamente, ne dimentichiamo pure l’esistenza???? La sovranità in agricoltura e in energia senza biocarburanti cosa è? riempire mari e monti di pale e pannelli?
Se poi qualche buon tempone cultore delle tecnologie vorrà comperare una auto elettrica o una Ferrari potrà farlo liberamente.
Per sintesi: solo il mercato e cioè la somma delle libere scelte di ognuno ha il diritto di effettuare con la gradualità che si vorrà, la evoluzione dei consumi e dei gusti che si deciderà di effettuare. Non sono certo scelte per i nuovi caudilli che con elezioni finte si ritengono più intelligenti del popolo. La storia ci insegna che i caudilli (da Attila a Hitler, da Mussolini a Stalin o quelli con i guanti gialli dei nostri giorni) collezionano molti più errori che non le scelte condivise dalla popolazione.
(foto alvolante.it)