Inflitta la pena di 6 anni e 6 mesi a Federico Russo riconosciuto colpevole nella sentenza di primo grado nel processo che lo vede imputato e condannato con l’accusa del reato di possesso di esplosivi, danneggiamento e tentata estorsione aggravati dalla mafiosità.
Russo, 45enne foggiano, era stato arrestato nel febbraio del 2022 a seguito dell’attentato al pub “Poseidon” di Foggia del 9 gennaio 2022 e indicato dall’accusa come il responsabile del piazzamento dell’ordigno esplosivo dinanzi al locale pubblico di proprietà dell’imprenditore Alessandro Carniola.
Secondo il parere della pubblica accusa, l’imputato avrebbe agito per conto e in favore della mafia foggiana, la “Società foggiana”, tentando di imporre il pizzo al titolare del locale con il ricorso “alla forza di intimidazione mafiosa, impiegando un ordigno dalla elevata capacità offensiva”. Il 45enne è legato da vincoli di parentela a Federico Trisciuoglio, storico boss del sodalizio mafioso “Trisciuoglio-Tolonese”.
Federico Russo e il complice minorenne, fermati dalla Squadra Mobile il 17 febbraio 2022 su decreto della Dda, furono incastrati dai filmati del sistema di videosorveglianza collocato nelle adiacenze di vico Ciancarella, in cui è sito il pub “Poseidon”, passati in rassegna dagli investigatori per riscostruire la vicenda delittuosa dalle cui immagini riconobbero dettagli connotanti la persona dell’imputato e del sodale nel corso dell’azione dinamitardo-intimidatoria.
Il Gup del Tribunale di Bari ha emesso la sentenza di primo grado nel processo abbreviato chiesto dalla difesa – con la riduzione di un terzo della pena – comminando la pena a 6 anni e 6 mesi di reclusione per Federico Russo con la contestazione dei reati di detenzione di esplosivo, danneggiamento e tentata estorsione aggravati dalla mafiosità. Il legale di Russo, l’avvocato Gabriella Sciusco, presenterà ricorso in appello contro il verdetto del giudice di primo grado.
