Ex Ilva, per gli operai in Amministrazione straordinaria ad aprile corsi di formazione regionali

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Partiranno ad aprile i corsi di formazione promossi dalla Regione Puglia (avviso 3/FSE/2019) “a sostegno dei lavoratori in cassa integrazione guadagni straordinaria coinvolti in situazioni di crisi” e destinati innanzitutto agli operai rimasti alle dipendenze dell’Ilva in amministrazione straordinaria. Lo riferiscono i sindacati dopo un incontro che si è svolto nella sede della Regione Puglia alla presenza del presidente task force per l’occupazione Leo Caroli, dell’assessore regionale al Lavoro Sebastiano Leo e dei tecnici della Regione.

“Abbiamo appreso -sottolineano in una nota Fim, Fiom e Uilm- che risulta già approvato il progetto pilota formativo. Risultano programmati 120 progetti per circa 1200 profili. La fase di partenza dei corsi avverrà nel mese di aprile 2023, comunque in ritardo rispetto alle previsioni effettuate nella precedente riunione, che indicavano il primo trimestre”.

L’indennità di frequenza sarà pari a 6 euro. Le 210 ore pro-capite saranno spalmate su 3 moduli da 70 ore ciascuno. Fim, Fiom e Uilm hanno chiesto inoltre che il prossimo bando, nei cataloghi formativi, “contempli anche profili per quanto attiene la sfida sulla transizione ecologica, principalmente in Acciaierie d’Italia”. Infine, sulla questione sulla questione dei Lavori di pubblica utilità (Lpu) la Regione, precisano i sindacati, “ha comunicato che l’emendamento parlamentare presentato non è andato a buon fine e che la Legge regionale non può derogare quella nazionale”.

Per l’Usb “si vede finalmente l’alba per quel che riguarda i percorsi formativi che riguarderanno coloro che sono in cassa integrazione da almeno sei mesi, e la cui realtà lavorativa è collocata in un’area industriale di crisi complessa”. I corsi riguarderanno “i cassintegrati ex Ilva in Amministrazione straordinaria, ma anche probabilmente -osserva l’Unione sindacale di base- i cassintegrati Cemitaly, ex Cementir, e quelli di altre realtà in crisi o in fase di riorganizzazione”.

Per quanto riguarda i Lavori di pubblica utilità, al momento preclusi, l’Usb auspica “un intervento corale e incisivo da parte dei parlamentari, mirato a spingere la decisiva modifica”.

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