Sequestrati beni per 400mila euro a Severino Testa, esponente della criminalità di San Severo. Dichiarava redditi poco al di sopra della soglia di povertà

209

Beni immobili, quote societarie e conti correnti, per un valore complessivo di 400mila euro, sono stati sequestrati a San Severo in provincia di Foggia, in un’attività anticrimine congiunta della Guardia di finanza della locale compagnia e della Questura di Foggia che hanno eseguito un provvedimento di confisca definitiva disposto dal Tribunale di Bari (terza sezione, misure di prevenzione) nei confronti di Severino Testa 60enne del posto.

I beni acquisiti al patrimonio dello Stato sono un ristorante, un’abitazione, un locale commerciale, tutti a San Severo, e conti correnti con saldi attivi di cui 116.760 euro versati come deposito nel corso di una procedura fallimentare. Le indagini patrimoniali, coordinate dalla Procura di Foggia, sono iniziate a carico del 60enne (già sottoposto a sorveglianza speciale di pubblica sicurezza) per il suo coinvolgimento in indagini per associazione a delinquere di stampo mafioso, traffico di stupefacenti e reati contro il patrimonio.

L’uomo era stato arrestato nell’operazione ‘Ares’ condotta dalla Polizia di Stato che nel 2019 ha colpito la criminalità organizzata di San Severo. Accertamenti sui flussi finanziari, a suo carico e dei familiari conviventi, hanno dimostrato la disponibilità diretta ed indiretta di beni di valore sproporzionato ed ingiustificato rispetto ai modesti redditi dichiarati, appena sufficienti per il sostentamento del nucleo familiare. 

Promo