“Il caso ha voluto che l’inizio del servizio cominciasse proprio il 1 maggio. È un momento in cui si crea lavoro buono, positivo, stabile, non ricattabile, non sfruttato, con i contributi. È un momento che festeggia nella sostanza la Festa del Lavoro, senza fronzoli e senza chiacchiere. Buon 1 maggio a tutti”. Lo ha detto il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano partecipando questa mattina nel “Vito Fazzi” di Lecce alla presentazione del percorso di internalizzazione del Servizio di Emergenza Urgenza 118 da parte di Sanitaservice ASL Le, società a totale capitale pubblico di ASL Lecce.
Il servizio é partito oggi anche nella Asl di Taranto che ha internalizzato 380 operatori del 118 e venerdì 5 maggio é previsto un incontro proprio a Taranto, alla presenza del presidente Emiliano, per l’avvio delle attività.
“Il Direttore Generale mi ha chiesto di indossare la giubba degli operatori del 118, non l’avevo mai fatto e l’ho considerato un grande onore -ha aggiunto il presidente Emiliano-. Queste ragazze e questi ragazzi, che da oggi cominciano a lavorare in modo stabile e professionale per il 118, sono stati una delle mie principali preoccupazioni perché prima lavoravano come finti volontari. Ed era un’ipocrisia che non consentiva loro la tranquillità di costruire una famiglia o di richiedere un mutuo in banca. Le stesse ragazze e gli stessi ragazzi che a tutte le ore del giorno e della notte assicurano assistenza a ciascuno di noi, persino qualche volta rischiando di essere maltrattati. L’accesso al sistema sanitario che il 118 assicura, deve crescere di livello e di serenità. Abbiamo rinnovato in tutta la Puglia, non solo a Lecce, tutto il 118: le ambulanze sono nuove di zecca, sono le più moderne. La stabilità del posto di lavoro consentirà agli operatori di professionalizzarsi ulteriormente. Un 118 professionale era necessario. E questo processo é stato anche fortemente contrastato. Una forza lavoro precaria, soggetta a pressioni di ogni tipo, anche elettorali e politiche, era una situazione assolutamente inaccettabile”.