Traffico di droga, sequestrati beni per 2 milioni di euro agli eredi di Ruggiero Lattanzio boss ucciso a Barletta

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Beni del valore complessivo di 2 milioni di euro sono stati sequestrati dai carabinieri del comando provinciale di Bari a carico degli eredi di Ruggiero Lattanzio, classe 1961, deceduto il 15 gennaio 2019 a Barletta a seguito di un agguato mortale a colpi di arma da fuoco.

I militari hanno eseguito un decreto di sequestro di prevenzione finalizzato alla confisca, emesso dal Tribunale Sezione Misure di Prevenzione di Bari (presidente Giulia Romanazzi) su richiesta della Procura del capoluogo pugliese.Stando a quanto emerso dalle indagini, il 58enne figurava nell’ambito della criminalità organizzata del territorio della provincia Barletta Andria Trani quale elemento di spicco dell’omonimo clan, più volte indagato e condannato per aver promosso e diretto un’associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti. Secondo l’impostazione accusatoria, l’associazione gestiva con altri gruppi la piazza di spaccio delle sostanze stupefacenti a Barletta e nelle aree limitrofe.Il provvedimento è stato eseguito nei confronti degli eredi a titolo universale, ovvero la moglie e i figli.

Il valore del patrimonio sottratto alla disponibilità degli eredi a titolo universale è composto da sette fabbricati (una villa, tre appartamenti e tre box auto); una società di capitali denominata Lattanzio s.r.l.s. ed il relativo compendio aziendale, il cui oggetto sociale è il commercio all’ingrosso di prodotti della pesca freschi, con un volume d’affari complessivo stimato in circa un milione e duecentomila euro; varie disponibilità bancarie e finanziarie presso sei istituti di credito; undici tra automobili, autocarri e motoveicoli.

“L’importante risultato odierno – frutto della collaborazione tra la magistratura e le componenti investigative – rappresenta un’ulteriore conferma che la criminalità organizzata va contrastata non solo attraverso un’assidua opera di prevenzione e di repressione, ma anche attraverso attente e scrupolose indagini di natura finanziaria e patrimoniale. Il prezioso strumento fornito dalla ‘Normativa Antimafia’ combatte le nuove, e più subdole, forme di manifestazione delle mafie, aggredendo i patrimoni accumulati, attraverso le attività illecite, e reimpiegati nel sano tessuto sociale”, ricordano i carabinieri in una nota. 

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