“Di fronte a questo eccidio immane, le cui vittime sono davanti a noi, si addice solo il silenzio. Astenersi cioè dalle tante parole e pareri e informazioni infondati. L’unica parola che può e deve risuonare é questa prima Parola di Dio che chiede oggi come allora e come sempre: Caino, dov’é tuo fratello? Cosa hai fatto a tua figlia? A tua moglie? Quanto dolore hai provocato. Perché! Il demone della gelosia é tra le più feroci delle bestie che incatenano e divorano gli uomini”. Lo ha detto don Renato Borrelli durante la sua omelia celebrando i funerali di Massimo De Santis, l’uomo ucciso a Torremaggiore da Taulat Malaj, che ha anche ucciso la figlia Jessica di 16 anni e ferito la moglie Tefta.
Il parroco nella sua omelia ha chiesto “il silenzio su qualcosa di inesistente” facendo riferimento alla presunta relazione extraconiugale tra la vittima e la moglie dell’assassino. “La sete di sangue -ha proseguito il parroco-diventa furia omicida e cadono gli innocenti, vittime dei fantasmi deliranti che si agitano nella mente, convinta di guadagnare l’onore. Ma chi vuol guadagnare la sua vita la perde; solo chi sa rinunciare al suo io violento, orgoglioso e fallace la guadagna. Per sé e per chi gli sta attorno. Noi piangiamo la perdita di Massimo e Jessica, di appena 16 anni. Massimo, da tutti conosciuto e stimato, che tornava a casa sua dalla mamma nel cuore della notte come ogni giorno per permettere al fratello di aprire il bar fin dalle prime ore del mattino. Massimo rientrava dopo una giornata di lavoro continuo. E Jessica, stroncata nella primavera della vita quando tutto sembra sorridere nel cuore dei ragazzi. Non é stato così per lei. Con le amiche di scuola aveva frequentato fino a pochi mesi fa l’Oratorio san Sabino, partecipando alle varie attività che si svolgono in ogni gruppo di giovani, coltivando momenti di preghiera e riflessione. La sua giovinezza adesso é fiorita per sempre in cielo”