Amati: “Impossibile il completamento del nuovo ospedale Monopoli-Fasano a luglio”. L’archistar De Pineda visita il cantiere

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“Mancano 66 giorni al fine lavori” del nuovo ospedale tra Monopoli e Fasano, “e restano da eseguire 9milioni di euro di lavori. Salvo credere ai miracoli, e sarò contento se ciò avvenisse, l’operazione” di chiudere il cantiere entro fine luglio “mi sembra impossibile, sulla base dei dati e delle informazioni fornite dalla direzione lavori nel rapporto numero 51, relativo al periodo 16 aprile-15 maggio 2023. Diffido chiunque, dunque, dal vendere illusioni, con le aspettative di salute non si scherza ,e di preoccuparsi piuttosto di predisporre i capitolati per l’acquisto degli arredi e attrezzature, ancora oggi colpevolmente non predisposti, così da trovarci pronti non appena gli 80milioni per questi acquisti saranno resi disponibili”. Lo dichiara il presidente della Commissione regionale bilancio e programmazione Fabiano Amati.

“Resto allibito, inoltre, sulla decisione di sospendere le attività relative alla elisuperficie e stralciarli dalle lavorazioni: conosco i problemi ma la soluzione non è la sospensione e lo stralcio ma il maggior impegno e vigore”, aggiunge.

L’archistar De Pineda visita il cantiere. Sopralluogo con assessore Palese

C’è la mano dell’archistar spagnola Albert De Pineda sulla progettazione del nuovo ospedale di Monopoli-Fasano, a cavallo tra le province di Bari e Brindisi. L’architetto questa mattina ha visitato il cantiere assieme all’assessore regionale alla Sanità, Rocco Palese, al direttore generale della Asl Bari Bari, Antonio Sanguedolce, al direttore amministrativo Luigi Fruscio.

“Questo ospedale -ha chiarito De Pineda, come riporta un comunicato dell’Asl Bari- esprime un concetto nuovo, pensato e realizzato per sorgere proprio in questo luogo che ha un paesaggio così speciale, immerso tra gli ulivi monumentali che sono vere e proprie sculture naturali. Una struttura con un impatto ambientale molto basso e perfettamente integrata con il paesaggio che, però, pur avendo grandi dimensioni è costruita a misura d’uomo, tenendo cioè sempre presente che l’ospedale deve essere fatto su “scala umana”, far sentire il paziente il più possibile in un ambiente domestico, come fosse a casa sua. La qualità realizzativa -ha aggiunto- è molto alta, ogni degenza è in rapporto stretto con il verde esterno, per cui penso che anche questo contribuirà alla guarigione o al recupero dei pazienti. Tutto, dall’uso della pietra locale al colore, contribuisce a far sì che questo ospedale sia stato concepito non in maniera standard, artificiale, ma disegnato per integrarsi con questo luogo. Con il Covid è anche cambiata in generale la concezione architettonica dell’ospedale stesso, che dev’essere dotato di grandi spazi, essere flessibile e capace di cure e attrezzature ad alta intensità ma anche adattarsi velocemente a grandi emergenze, dalla pandemia ai disastri naturali come un terremoto”.

“Oggi è una tappa importante -ha sottolineato Palese- quest’opera è davvero essenziale per questo grande territorio perché si tratta di una struttura ospedaliera avveniristica e di eccellenza. Sono state superate tante difficoltà ma ora l’ospedale si sta 

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