Italia, nave nel Mediterraneo, ma la rotta qualcuno la conosce?

Da navigatore ho la mania di avere sempre dati e strumenti ben evidenti e aggiornati nella mia mente:

1-Posizione o punto nave (GPS o rilevamenti)

2-Punto di arrivo o destinazione rotta (Carta nautica)

3-Rotta magnetica (Bussola)

4- Prora vera e Rotta vera 

5-Corrente e scarroccio (movimento traslato della barca a causa del vento) che discostano la  Prora vera dalla Rotta Vera

6-Profondità (ecoscandaglio)

Questi sono gli elementi principali per partire e arrivare a destinazione.

In questi anni il nostro Paese (ma non solo) e la società conosciuta stanno navigando in acque burrascose e piene di scogli. Analizzando in modo asettico e scientifico, ci accorgiamo che ci sono dei problemi o di strumenti a bordo, o dell’equipaggio o, peggio, di ambedue.

Vediamo perché.

L’anno scolastico appena terminato ha avuto la peggiore performance degli ultimi decenni se non di sempre. Gl’ invalsi 2023 mostrano che uno studente su due (50%) esce dalle scuole superiori senza alcuna competenza lavorativa. Una delle Regioni che ha avuto una flessione formativa molto importante è il Veneto, una delle Regioni “locomotiva” della economia italiana.

L’ ISTAT ci dice, sempre purtroppo con un aggiornamento tardivo, che nel 2020 solo il 20.1% della popolazione italiana tra i 25 e i 64 anni ha una laurea contro la media europea del 32.8% nello stesso anno.

Lo stesso dicasi sui diplomati che in Italia sono il 62.9% contro il 79% dei Paesi UE, sempre nel 2020.

Già questi dati, che da anni ormai rincorrono inutilmente un gap rispetto ai nostri vicini di casa, dovrebbero aver fatto scattare allarmi a codice rosso.

Ma andiamo avanti.

Da anni, alcuni partiti e esponenti dei passati e attuali Governi ci hanno abituato alla narrazione che in Italia abbiamo bisogno di forza lavoro e che sono proprio gl’ imprenditori italiani a richiedere immigrati che, a rischio della vita, vengono trasportati per lo più in modo illecito nelle nostre terre.

La rivista Panorama n° 30 di luglio di quest’anno ci risolleva gli animi avvertendoci che la disoccupazione negli ultimi due anni è scesa dal 12% al 7,6% con un divario di poco più di un punto percentuale dalla media europea del 6.5%. I giovani italiani (nella fascia sotto i 24 anni) disoccupati dal 42% sono diventati il 21%. La stessa rivista c’ informa che le aziende italiane da qui a Settembre prossimo stanno programmando assunzioni per circa 1.5 Milione di posti lavoro, quasi 200.000 in più rispetto l’anno scorso.

Ottime notizie direte voi!

Ma andiamo avanti.

Sempre Panorama c’ informa che l’Agenzia Europea ADECCO nel suo portale ha già pronte diecimila offerte di lavoro. Il 25% sono richieste di operai con specializzazioni generiche, molte riguardano offerte per ingegneri, impiantistica e ricerca e sviluppo.

Nel contempo cresce la propensione per i mestieri sanitari, soprattutto medici (85%) e psicologi (48%).

Questi sono i dati, ora guardiamo come il comandante e l’equipaggio reagiscono per gestire al meglio la nave.

Oltre ai dati sopracitati riguardante il calo formativo nelle nostre scuole, vediamo anche quali sono alcune esigenze specifiche e come il Governo e le Regioni intendono agire.

Esempio eclatante, nel Veneto orientale, il Sistema Sanitario di San Donà di Piave richiede 120 medici: 50 laureati italiani sono disponibili gli altri 70 li stanno prendendo dai Paesi dell’Est, soprattutto dall’Albania. Senza voler fare delle discriminazioni razziste ma, in un settore così delicato e in stato emergenziale, non fare opportune verifiche delle professionalità acquisite in queste università mi sembra come minimo superficiale. Recentemente abbiamo avuto altri esempi, magari da non generalizzare, quando solo per un discorso IDEOLOGICO  e POLITICO hanno sospeso oltre 6.500 dei nostri migliori medici per sostituirli con medici ucraini e cubani. Ripeto, qui non si vuole discriminare nessuno, ma non si capisce, oltre alle scelte folli appena citate, come in un comparto, che è deficitario nel nostro Paese di oltre 60.000 unità, si possa andare a università di eccellenza come Medicina a Bologna con numero chiuso. Come li fanno i conti? Non assumo professori, faccio lavorare meno italiani così risparmio nella formazione?

Ma prendiamo un altro settore importante:

L’ IMMIGRAZIONE.

Secondo la rivista LENIUS specializzata nei dati migratori, nel pregevole articolo del sociologo Fabio Colombo, si evince che in Italia vivono circa 6.3 Milioni di stranieri di cui 5.3 residenti, 3.7 extra comunitari, 366.000 non residenti e SOLO 207.000 rifugiati (dati 01/2020).

Nel decreto flussi 2023 il Governo italiano dichiara che “servono immigrati”!

La scolarità precipita al 66,7% per i ragazzi stranieri a fronte dell’80,7% tra gli studenti italiani, questo ci dice INVAL Slopen del  Ministero; i dati peggiori si registrano in Molise, Campania, Calabria, Sardegna, Basilicata, Sicilia e Puglia. 

ISTAT 2020 ci dice che 2.3 Milioni di stranieri in Italia lavorano e ci dice anche che tra loro la maggior parte delle donne hanno una bassa scolarizzazione e insufficiente.

ORA, se è vero che abbiamo una richiesta di 1.5 milioni di posti lavoro e se è vero che l’85% circa di tale richiesta è relativa  a specializzazioni e lauree scientifiche, se è vero che le nostre università mantengono per lo più il numero chiuso, se è vero che le nostre migliori menti e giovani laureati vanno all’estero perché in Italia, quando va bene, sono sotto pagati, se è vero che gl’ immigrati che noi “accogliamo” sono poco o nulla scolarizzati e come tali soggetti a speculazioni e lavoro nero che, guarda caso, si hanno soprattutto nelle regioni a bassa scolarizzazioni degli stranieri. Se è vero che il nostro Governo decreta che abbiamo bisogno di altri stranieri che hanno comunque queste caratteristiche che peggiorano nei maschi di età che parte dai 17 anni, IL GOVERNO come pensa di assolvere alla richiesta del mercato?

Personalmente, come comandante d’ imbarcazioni e avendo navigato in molti mari del Globo, sono sempre stato attento ai dati strumentali confortati dalla navigazione a vista, sempre con vedetta notturna (sperabilmente) sveglia. Non ho mai pensato di portare in salvo la barca e l’equipaggio con ideologie e sperimenti sociali. La formazione, che ho esercitato nel turismo nautico per un trentennio, l’ ho assolta con approccio scientifico e mai ideologico o altro.

I nostri governanti, i dipendenti pubblici, i professori e insegnanti, sono pagati dai contribuenti non per esprimere pareri ideologici, falsi buonismi o speculazioni in conflitto d’interesse, bensì per assolvere al meglio  in tutta correttezza  e onestà, intellettuale e non, le funzioni e i servizi per cui sono pagati a eseguire e produrre.

Se fossi il Comandante della nave Italia comincerei da questo.

*Sistema Paese – Società Civile & Economia Reale

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