Migranti, sciopero dei braccianti a Borgo Mezzanone. “Non è giusto essere sfruttati”

“Siamo scesi in strada tante volte, abbiamo alzato la voce e trovato il modo per farci ascoltare, perché non accettiamo che la nostra vita dipenda da un documento, perché non è giusto essere sfruttati mentre molti fanno i loro interessi e si arricchiscono alle nostre spalle: i padroni, chi costruisce i campi dove viviamo, chi li gestisce, chi decide le politiche migratorie e spesso anche le organizzazioni che dovrebbero difenderci, come i sindacati”. Così, in un documento, i braccianti che vivono a Borgo Mezzanone, nel Foggiano, e lavorano come braccianti, oggi in sciopero.

Il presidio è in atto davanti ai cancelli del Cara, il centro per i richiedenti asilo costruito nel 2005, in cui è ospitata anche la sede della Commissione territoriale per il diritto di asilo. “Alcuni di noi vivono qui da tempo, altri sono arrivati da poco. Molti di noi lavorano in agricoltura, e da anni ci organizziamo in autonomia per avere una vita migliore”, dicono.

(Foto pagina Facebook Comitato Lavoratori delle Campagne)

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