“È la prima volta che nell’Aia dello stabilimento ex Ilva vengono secretati dei file e non siano condivisi con il pubblico. Questi vincoli di riservatezza non consentono al pubblico parità di diritti e quindi parità di potere nell’accesso all’informazione”. Lo ha scritto l’associazione di volontariato PeaceLink, attiva sul fronte della tutela della salute e dell’ambiente, con sede a Taranto, nelle osservazioni rispetto al rinnovo dell’Aia (autorizzazione integrata ambientale) per lo stabilimento ex Ilva della città ionica, inviate al ministero dell’Ambiente.
“Fatti salvi i diritti di riservatezza su questioni relative al segreto industriale, vi è tuttavia un ragionevole bilanciamento con gli interessi del pubblico di conoscere almeno in forma riassuntiva i contenuti di alcuni file e i dati più importanti per effettuare valutazioni tecniche dell’impatto inquinante delle tecnologie utilizzate nel ciclo produttivo”, spiega l’associazione che “per tale ragione” chiede “che venga dato accesso ai files e che venga dato un tempo congruo per la loro consultazione”.