Società per fornitura manodopera al porto di Taranto al centro di una truffa sui contributi Covid. Indagati due imprenditori e sequestro di oltre 400mila euro

Una truffa sui contributi governativi per il Covid e’ stata scoperta dalla Guardia di Finanza di Bologna che ha notificato a due imprenditori il “divieto temporaneo di esercitare l’attività professionale di responsabile legale o amministratore di qualsiasi ufficio direttivo di impresa”, e un sequestro preventivo, anche “per equivalente” per un valore di oltre 400 mila euro. I provvedimenti sono stati emessi dal gip Letizio Magliaro, a conclusione di indagini dei finanzieri del Nucleo di polizia economico-finanziaria di Bologna, coordinate dal pm Tommaso Pierini.

È stata individuata una rete composta da 20 società legate, per lo più in maniera “opaca”, a persone con precedenti giudiziari di rilievo. Queste ultime hanno amministrato, anche di fatto, dette società, percependo, indebitamente, risorse pubbliche stanziate durante la pandemia con i due decreti “Sostegni”, e omettendo di dichiarare al fisco elementi positivi di reddito.

I due indagati avrebbero usato una società artatamente costituita per fornire manodopera impiegata presso cantieri navali operanti nei porti di Ancona e Taranto e per dirottare i ricavi su conti correnti radicati a Praga per eludere ogni forma di riscossione coattiva. L’impresa, inoltre, ha percepito, nel 2021, contributi Covid per circa 50 mila euro. 

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