Anita Pallara, delegata pugliese dell’associazione Famiglie Sma e lei stessa costretta su una sedia a rotelle dall’atrofia muscolare spinale, racconta all’agenzia AGI di avere vissuto una brutta esperienza a Santa Maria di Leuca (Lecce), dove le sarebbe stato impedito di fare una escursione in barca, anche se aveva gia’ acquistato il biglietto.
“Il comandante dell’imbarcazione é stato a dir poco sgarbato nel vietarmi di salire a bordo con la mia sedia a rotelle -afferma Anita Pallara- e ha usato parole molto dure, senza un minimo di rispetto e delicatezza nei confronti di una persona diversamente abile. Io sono pugliese, amo la mia terra e amo molto il Salento e non capisco perche’ chi ha delle disabilita’ non debba vivere la vacanza come tutti gli altri. In questo caso il giorno prima della gita ero andata a sincerarmi che l’imbarcazione fosse accessibile ai diversamente abili e mi era stato assicurato che avrei potuto prendere posto a bordo senza alcun problema”. Al momento dell’imbarco, pero’, ci sarebbe stato lo spiacevole episodio.
“Il comandante é sceso dalla barca -racconta la donna- e ha pronunciato delle frasi che ritengo davvero offensive. Ha detto che lui i disabili li fa salire a bordo ma non quelli come me”. Anita Pallara ha sfogato anche su Facebook la sua mortificazione: “Le parole sono importanti, dal linguaggio parte il pensiero e di conseguenza partono anche le azioni. Non é più tempo di sorvolare”.
Francesco Petracca, sindaco di Castrignano del Capo, comune cui appartiene la marina di Santa Maria di Leuca, porge le sue scuse: “Mi dispiace per quanto accaduto e sono pronto a ospitare Anita al più presto a bordo di una delle nostre imbarcazioni”, dichiara il primo cittadino. “Intendo stigmatizzare l’episodio con fermezza anche perche’ non trova corrispondenza nel nostro spirito ospitale. Il nostro e’ un popolo accogliente e abituato a ospitare perche’ vive in una terra di frontiera”.
