Pietro Conversano finanziere scomparso a Monopoli, processo per diserzione sospeso

Pietro Conversano, l’appuntato della Guardia di finanza di 56 anni in servizio a Monopoli, scomparso nel nulla il 13 febbraio del 2019, non è un disertore. Lo ha stabilito il gup presso il tribunale militare di Napoli che, preso atto di quanto stabilito dalla riforma Cartabia, mancando la prova che l’imputato -difeso dall’avvocato Antonio La Scala- sia stato messo nelle condizioni di conoscere l’esistenza di un procedimento penale a suo carico, ha rinviato l’udienza al 20 dicembre al solo fine di emettere una sentenza di non doversi procedere per impossibilità ad instaurare correttamente il contraddittorio.

La licenza di Conversano scadeva il 14 febbraio e il militare aveva l’obbligo di presentarsi il giorno successivo. Contestate le aggravanti del grado rivestito e la durata dell’assenza, superiore a 6 mesi. “L’imputato non è stato mai messo a conoscenza del fatto che a suo carico esista un’imputazione per diserzione pluriaggravata, non avendo lo stesso mai ricevuto alcuna notifica in tal senso”, spiega il difensore. “In questo modo, l’originaria richiesta di rinvio a giudizio avanzata dalla procura militare di Napoli non potrà essere più esaminata dal tribunale militare, salvo che il militare venga rintracciato vivo”, prosegue. “Questo comporterà per la polizia giudiziaria l’obbligo di rintraccio del militare per la notifica. La novità introdotta dalla legge Cartabia è appunto finalizzata a garantire un corretto contraddittorio e un corretto esercizio del diritto di difesa”, sottolinea l’avvocato La Scala, ricordando che “l’altra imputazione di omessa presentazione in servizio era stata già archiviata dal gip militare”. 

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