“Questo è il primo step perché grazie all’accesso a un finanziamento comunitario abbiamo avuto un cofinanziamento per la progettazione degli interventi di riqualifica della doga foranea. Da questa progettazione avremo i risultati relativi alla tempistica e ai costi dell’intervento di riqualificazione evidenziando che questo è un intervento necessario e importante non solo per il porto di Taranto ma per l’intera città”. Lo ha detto il presidente dell’Autorità di sistema portuale del Mar Ionio Sergio Prete a margine della conferenza che si è svolta nella sede del Dipartimento Jonico dell’Università in cui si è parlato degli interventi di progettazione inerenti la riqualifica della principale diga foranea che protegge il Mar Grande di Taranto tra Capo San Vito e l’isola di San Pietro.
La diga, che è stata costruita nella prima parte del XX Secolo, oggi necessita di urgenti interventi per mantenere la sua funzionalità e le sue caratteristiche tecniche, anche per affrontare le nuove sfide determinate dal cambiamento climatico e dall’innalzamento del livello del mare. La funzionalità di questa infrastruttura è necessaria per ridurre l’intensità di fenomeni meteo marini avversi che riducono la sicurezza durante la navigazione e le fasi di ormeggio, mantenendo il porto un luogo sicuro dove far ancorare le navi.
“L’importanza del progetto -ha aggiunto Prete- è confermata dall’ottenimento di un finanziamento da parte del programma Connecting Europe Facility dell’Unione Europea”. Sono intervenuti, tra gli altri, Debora Marullo, Project Manager del progetto CEF2 dell’Autorità di Sistema Portuale; Gaetano Internò, responsabile Ufficio Speciale Opere Strategiche dell’Authority, e Alessandro Internò , Technical Manager progetto Taranto Breakwater.