Botte al figlio perché gay, “Posterò su Facebook le tue foto da travestito. Ti ammazzo, ti taglio la testa”. Un arresto a Foggia per maltrattamenti in famiglia

Gli agenti di Polizia di Foggia hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di un uomo accusato di maltrattamenti in famiglia. le indagini della squadra mobile, coordinate dalla procura dauna, hanno permesso di accertare una situazione familiare particolarmente allarmante, poiché caratterizzata da diversi episodi di violenza fisica e psicologica ai danni della moglie e del figlio ventenne.

In particolare, la condotta dell’uomo, che già in passato avrebbe dimostrato una marcata tendenza ad assumere atteggiamenti iracondi durante litigi insorti per futili motivi, sarebbe divenuta insostenibile quando il figlio avrebbe svelato la propria omosessualità.

In questa circostanza il padre, non accettando l’orientamento sessuale del ragazzo, gli avrebbe rivolto gravi minacce di morte, estendendole anche alla madre per il solo fatto di sostenere le scelte di vita del figlio. Malgrado i continui interventi dei poliziotti, l’uomo non avrebbe mostrato alcuna forma di resipiscenza, persistendo nella propria condotta delittuosa. L’uomo é stato portato in carcere.

“Posterò su Facebook le tue foto da travestito. Ti ammazzo, ti taglio la testa”

“Tu sei gay, pubblicherò tutte le tue foto da travestito su Facebook, ti renderò la vita impossibile, io ti ammazzo, ti taglio la testa”. Queste alcune delle frasi rivolte dal 57enne di Foggia al figlio ventenne contenute nel provedimento restrittivo per maltrattamenti in famiglia notificato all’uomo. Stando alle indagini della polizia, l’uomo, che generava spesso litigi per futili motivi con i familiari, avrebbe minacciato di morte la moglie e il figlio, da quando quest’ultimo aveva rivelato la propria omosessualità.

“Non vali niente, ti uccido, ti taglio la testa” alcune delle frasi rivolte alla moglie, quando la stessa interveniva in difesa del figlio. In più di un’occasione, l’uomo avrebbe aggredito fisicamente, anche brandendo un coltello tra le mani, mamma e figlio, destinatari anche di violenze psicologiche. 

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