Spacciavano droga all’interno delle loro stesse abitazioni divenute ormai meta di numerosi tossicodipendenti, due delle sei persone arrestate a Trani questa notte da agenti della Squadra Investigativa del Commissariato di pubblica sicurezza, unitamente a quelli del Reparto Prevenzione Crimine “Puglia Meridionale” e “Sicilia Occidentale”, con il coordinamento della Procura della Repubblica della città adriatica.
I destinatari della misura cautelare emessa dal gip del Tribunale di Trani, tutti rintracciati nelle proprie abitazioni, sono sei. Si tratta di: N. M. di 46 anni, F.C. di 23, B. N. di 29, G.F. di 38, condotti in carcere; mentre P.A. di 22 e di F.M.T. di 27, sono stati posti agli arresti domiciliari. Tutti sono ritenuti gravemente indiziati dei reati di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti (cocaina e marijuana), commessi in concorso tra loro ed in esecuzione dello stesso disegno criminoso.
L’indagine, coordinata dalla Procura di Trani e condotta dalla Squadra Investigativa del Commissariato di Trani, si è concentrata nel periodo compreso fra ottobre e dicembre 2022, ed ha permesso di ricostruire i traffici criminali. Gli indagati avrebbero creato nel centro di Trani un vero e proprio mercato della droga.
Sono state utilizzate per l’indagine soprattutto le intercettazioni telefoniche, corroborate da attività classiche quali pedinamenti ed appostamenti, che hanno permesso di effettuare numerosi riscontri con il sequestro di diverse quantità di tipo cocaina e marijuana e di individuare, nelle singole fattispecie di reato, diversi soggetti che operavano in modo distinto tra loro. Grazie all’analisi delle centinaia di intercettazioni fra gli indagati e fra questi e gli acquirenti, è stato possibile ricostruire sia i luoghi dello spaccio, sia il centro cittadino che la periferia di Trani,sia il modo di agire. In genere lo stesso cliente contattava lo spacciatore e faceva l’ordine al telefono.
Dopo l’accordo sulle modalità della cessione (nelle telefonate si parlava ovviamente in modo criptico, ad esempio lo stupefacente veniva chiamato “latte” o “birra” per eludere eventuali Investigazioni) la dose di stupefacente veniva ceduta, o direttamente nell’abitazione degli indagati, o talvolta portata in luoghi convenzionati e qui venduta all’acquirente. Sono state riscontrate numerose cessioni e individuati altrettanti clienti. Sono in tutto diciotto le persone denunciate, comprese quelle destinatarie delle misure restrittive, nove delle quali sono state deferite per il reato di favoreggiamento. Sul punto, l’attività di intercettazione telefonica ha condotto gli investigatori ad accertare, nei confronti degli arrestati F.C. e B.N., numerosi episodi di spaccio di cocaina e contestati illeciti amministrativi nei confronti degli acquirenti consumatori.
Un ulteriore sviluppo investigativo ha consentito l’individuazione del fornitore dello stupefacente nell’arrestato N. M.. Anche nei suoi confronti sono stati acquisiti numerosi ed evidenti elementi di prova che attesterebbero anche l’autonoma conduzione, in concorso con gli indagati G.F., F.M.T, P.A., di una più fiorente attività di spaccio di cocaina e marijuana.