“Quest’anno la gestione batterà il record dello scorso anno, producendo meno di 3 milioni di tonnellate di acciaio contro i 4 milioni scritti in procedura di cassa integrazione straordinaria”. Lo dicono sull’ex Ilva, ora Acciaierie d’Italia, i sindacati metalmeccanici Fim, Fiom e Uilm.
Le sigle parlano di “minimo storico di produzione mai raggiunto dalla nascita dell’ex Ilva” e sostengono che “tale dato é facilmente riscontrabile. Il 2022 é infatti stato l’anno dei record negativi di produzione: circa 3 milioni e mezzo di tonnellate di acciaio contro i 5 milioni e 700mila tonnellate promessi dall’amministratore delegato fino a giugno 2022”.
“Nei prossimi giorni -si dichiara- verrà convocato dalle segreterie nazionali di Fim, Fiom e Uilm il coordinamento nazionale unitario delle rsu di tutti gli stabilimenti del gruppo ex Ilva per decidere le ulteriori iniziative da mettere in campo. Di certo non saremo mai complici di una tragica sconfitta sociale, ambientale ed industriale, alla quale l’attuale gestione dell’amministratore delegato di Acciaierie d’Italia ci sta conducendo con la grave complicità del governo”.
Infine “in riferimento all’iniziativa Steel Commintent 2023”, l’evento commerciale promosso dall’azienda che ha invitato a Taranto alcune centinaia di clienti, “vorremmo conoscere quanto é costato alle casse dei contribuenti e quanto dei 680 milioni di euro erogati, che sarebbero dovuti servire per l’aumento di capitale del pubblico, sono stati utilizzati per tale iniziativa”, concludono le tre sigle metalmeccaniche.