Il traguardo, anagrafico e non solo, è di quelli importanti per uno dei più bravi artisti musicali pugliesi dell’ultimo decennio. Caparezza compie 50 anni e Tiziana Lupi dell’agenzia Italpress ha tracciato una breve ma esaustiva biografia della carriera del rapper/cantautore di Molfetta. La pubblichiamo di seguito.
Dici Michele Salvemini e quasi nessuno capisce di chi parli. Ma se dici Caparezza diventa tutto chiaro perché il rapper vanta numerosi album pubblicati e un esercito di fan che lo ha sempre seguito nei concerti dal vivo, interrotti lo scorso anno a causa degli acufeni che rendono l’esperienza del live troppo stressante. In ogni caso, Salvemini/Caparezza arriva a spegnere le sue prime 50 candeline, essendo nato (a Molfetta) il 9 ottobre 1973. All’inizio della carriera, in realtà, non si chiamava Caparezza ma Mikimix, lo pseudonimo utilizzato per tre anni, a partire dal 1995. È il periodo in cui conduce il programma “Segnali di fumo” su Mtv (con Paola Maugeri), esordisce al Festival di Castrocaro, partecipa a Sanremo Giovani e al Festival di Sanremo nella sezione Nuove Proposte (con il brano “E la notte se ne va”).
Nel 1998 Mikimix diventa Caparezza che nel dialetto molfettese significa “testa riccia”. E di ricci il rapper ne ha tanti e ha anche il pizzetto. L’album di esordio è del 2000 e si intitola “?!”. Segue, nel 2003, “Verità supposte” che contiene la celeberrima “Fuori dal tunnel”, un atto d’accusa contro il divertimentificio notturno che, suo malgrado, diventa proprio quello che lui non avrebbe mai voluto: un tormentone estivo utilizzato nelle discoteche e nei programmi televisivi. Il suo pensiero sul mainstream e sulle logiche di mercato lo porta, nel 2006, a disconoscere la prima parte della sua carriera nell’album “Habemus Capa”. Nello stesso anno esce “Unusual”, tributo a Giuni Russo (curato e prodotto da Franco Battiato e Maria Antonietta Sisini): tra gli artisti che interpretano i brani della cantante scomparsa c’è Caparezza con “Una vipera sarò”. Nel 2008 un altro omaggio: nell’album “Bruno Lauzi & Il Club Tenco”, il rapper interpreta “Al pranzo di gala di Babbo Natale”. Del 2008 è anche “Le dimensioni del mio caos”, album che Caparezza definisce un “fonoromanzo”, una sorta di colonna sonora di uno dei racconti del suo libro “Saghe mentali. Viaggio allucinante in una testa di capa”.
L’album viene anticipato dal singolo “Eroe (storia di Luigi delle Bicocche)” che Caparezza esegue dal vivo in piazza San Carlo a Torino in occasione del V2-Day organizzato da Beppe Grillo ed è promosso da altri singoli tra cui “Vieni a ballare in Puglia” che il rapper propone l’anno successivo anche al Concerto del Primo Maggio e, nel 2011, interpretando se stesso nel film “Che bella giornata” di Gennaro Nunziante (con Checco Zalone), in cui canta anche “Sarà perché ti amo” dei Ricchi e Poveri e “Non amarmi” di Aleandro Baldi e Francesca Alotta. Nel frattempo ha anche partecipato, insieme ad altri cantanti italiani, al progetto Artisti Uniti per l’Abruzzo che ha visto la pubblicazione del singolo “Domani 21/04.2009” per raccogliere fondi per la ricostruzione del conservatorio “Alfredo Casella” e del teatro Stabile de L’Aquila colpiti dal terremoto. Nel 2011 Caparezza pubblica il suo quinto album “Il sogno eretico”, anticipato dal singolo “Goodbye Malinconia” realizzato con Tony Hadley e seguito, nel 2014, dall’album “Museica”: entrambi vengono certificati dischi di platino.
Nell’album “Prisoner 709”, che pubblica nel 2017, il rapper parla per la prima volta degli acufeni e dell’ipoacusia di cui soffre: “Fischia l’orecchio, infuria l’acufene/Nella testa vuvuzela mica l’ukulele” canta nel brano “Larsen”. È proprio a causa di questa patologia che, qualche anno dopo, interrompe i concerti dal vivo, continuando però a dedicarsi alla musica, ad esempio con l’album “Exuvia” del 2021.
(Foto today.it)