Università, a Lecce 842 nuovi alberi per studio agroforestry piantati dalla comunità degli Alumni

Più alberi nel Salento grazie a un progetto che mira ad approfondire le conoscenze sulle produzioni agricole in agroforestry e a sensibilizzare i giovani sui temi dell’agroecologia e della sostenibilità. Un gesto concreto per incrementare il patrimonio arboreo del territorio salentino, con la messa a dimora di 842 piante fra specie arboree (Leccio, Quercia Spinosa, Quercia Vallonea e Sughera) e arbustive autoctone del Salento: si tratta del ‘Parco della conoscenza’, nuova area verde dedicata alla comunità degli Alumni (i laureati e le laureate) dell’Università del Salento, inaugurato oggi, su un terreno di circa due ettari dell’Azienda agricola sperimentale Sant’Anna del Crea- Agricoltura e Ambiente (CREA-AA), a Monteroni di Lecce, grazie alla Fondazione ‘Sylva’

Lo spazio che sarà anche laboratorio a cielo aperto, dove i ricercatori del Crea e dell’Università del Salento, potranno studiare il comportamento di colture (come per esempio ortive, cereali minori e perfino cotone) in agroforestry, laddove la forestazione è rappresentata dagli alberi appena piantati.

Alle aree di piantumazione delle diverse specie arboree sono state abbinate le “aree della conoscenza” dei vari corsi di laurea dell’Ateneo: l’area della Sughera ai corsi dell’area tecnico-scientifica; quella del Leccio a quelli dell’area giuridico-economica; quella della Quercia Vallonea ai quelli dell’area umanistica; quella della Quercia Spinosa ai corsi dell’area sociale.”Nel nostro Paese la normativa impone di porre a dimora un albero per ogni bambino/a che nasca o venga adottato/a”, ha detto, il rettore UniSalento Fabio Pollice.

“Questo progetto allarga la prospettiva alla comunità accademica come universitas, tessuto sapienziale di relazioni intertemporali tra generazioni passate, presenti e future. I bambini divenuti adulti completano il percorso di studi e divengono, così, protagonisti del progresso materiale e spirituale della società. Il patto tra cultura e natura, allora, si rigenera: l’avvio di una nuova fase di vita dei neolaureati si collega simbolicamente alla nascita di un nuovo albero, vita per il nostro pianeta”, ha concluso. “L’agroforestry o agroforestazione, che studieremo presso la nostra azienda di Sant’Anna, è un sistema agricolo che prevede la coltivazione di specie erbacee negli interfilari di piante arboree o arbustive, non necessariamente forestali”, ha detto, afferma Giuseppe Corti, direttore Crea Agricoltura e Ambiente.

“Applicando questo metodo viene ridotta l’evapotraspirazione, in tal modo si può risparmiare acqua irrigua e coltivare determinate colture anche laddove non sarebbe possibile. Inoltre, si aumenta così la biodiversità in ambito agricolo e si introduce più sostanza organica nel suolo. E questo è ancora più vero per le regioni del Sud”, ha concluso.

“Grazie all’innovazione e alla ricerca su queste piante, potremo capire quali sono le specie più adatte alle future condizioni climatiche delle aree salentine. Acquisire conoscenze scientifiche è il primo passo nella lotta alla crisi climatica e verso un futuro migliore”, ha aggiunto il presidente della Fondazione Sylva Luigi de Vecchi. “L’altro è quello di affidarsi alle nuove generazioni, e non è un caso che il Parco sia dedicato ai nuovi laureati: sono loro che compiranno il miracolo di un’evoluzione verso il bene, il bello e il sostenibile”.

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