Le province pugliesi hanno livelli di benessere relativo più bassi rispetto al complesso dei territori dell’Italia e in alcuni casi del Mezzogiorno. È quanto emerge dalla collana regionale dei Report BesT dell’Isola, che offre un’analisi integrata degli indicatori Bes dei Territori (BesT). Classificando le province italiane in 5 classi di benessere relativo (bassa, medio-bassa, media, medio-alta e alta) sul complesso degli indicatori disponibili per l’ultimo anno di riferimento (2020-2022), soltanto il 23 per cento circa delle misure colloca le province pugliesi nelle due classi di benessere relativo più elevate (la media delle province del Mezzogiorno è pari al 26,4 per cento, quella dell’Italia al 42,7 per cento).
Gli svantaggi sono molto più frequenti. Il 45,9 per cento delle misure relative alle province pugliesi si concentra nella coda della distribuzione nazionale, ovvero nelle due classi di benessere relativo medio-bassa e bassa. Se si considera soltanto la classe di benessere bassa, l’incidenza degli svantaggi nella regione (22,0 per cento) è di poco inferiore a quella del Mezzogiorno (23,4 per cento) ma supera di 6,9 punti percentuali quella dell’Italia (15,1 per cento).
Nell’ultimo anno la città metropolitana di Bari si differenzia positivamente dalle tendenze osservate nelle altre province della regione per la minore percentuale di indicatori nelle due classi più basse (31,1 per cento) e per l’alta concentrazione nella classe di benessere media (44,3 per cento).
La provincia di Barletta-Andria-Trani ha la maggiore percentuale di indicatori nelle classi di benessere alta e medio-alta (27,1 per cento: +4,0 punti percentuali rispetto al dato regionale). Confrontando i domini, i risultati migliori si registrano nel dominio Sicurezza con il 52,7 per cento delle misure nelle due classi di benessere relativo più elevate; seguono i domini Ambiente e Salute. In particolare per Ambiente il 33,3 per cento delle misure è nelle classi alta e medio-alta, il 25,0 per cento nelle due classi più basse. Nel dominio Salute il 30,6 per cento delle misure è nelle classi medio-alta e alta, il 27,8 per cento nella medio-bassa (non si hanno posizionamenti nella classe bassa).