Omicidio Fiorentino, il pentito racconta il giorno dell’esecuzione: “Arrivai in moto e vidi il suo volto”

“Io ricordo quella scena: quando arrivai sotto con la moto, vidi il viso di Claudio che si girò di scatto perché sentì la decelerazione del motore. Arrivai proprio accanto a lui e quando fu colpito, cadde in avanti, mentre il cavallo continuò a camminare”. È la testimonianza del collaboratore di giustizia sull’omicidio di Claudio Fiorentino, 33 anni, avvenuto il 3 giugno 2014 a Giovinazzo (Bari), per il quale oggi i carabinieri hanno eseguito sei ordinanze di custodia cautelare nei confronti di appartenenti al clan di stampo mafioso di Cosola Di Bari, nell’ambito dell’inchiesta coordinata dalla Dda del capoluogo pugliese.

Il collaboratore era alla guida della moto a bordo del quale il complice sparò al 33enne.Fiorentino venne ucciso mentre percorreva con un calesse la complanare della strada statale 16 con nove colpi di arma da fuoco esplosi con una pistola mitragliatrice Micro Uzi. Gli indagati sono accusati, a vario titolo, di omicidio in concorso, detenzione e porto illegale di armi, reati aggravati dalle modalità mafiose. 

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